notte di san lorenzo

10 agosto: la notte di San Lorenzo, la notte delle stelle

La notte del 10 agosto migliaia di occhi scrutano il cielo con la speranza di cogliere al volo una stella cadente.

Ma perché proprio in questa data particolare?

La notte del 10 agosto, e, meglio, quelle intorno a questa data, coincidono con il passaggio, all’interno dell’orbita visiva terrestre dello sciame meteorico delle Perseidi.

Si tratta di detriti di polvere e ghiaccio abbandonati dalla cometa Swift-Tuttle nel suo periodico passaggio intorno al Sole, che entrano nell’atmosfera terrestre ad alta velocità.

Quando questi piccoli frammenti attraversano l’atmosfera creano una striscia luminosa nel cielo notturno che chiamiamo “scia luminosa” o “coda di meteora” e che, vista dalla Terra, dà l’impressione di una stella che stia cadendo.

Ma perché proprio in questa data particolare

Vediamo insieme un po’ di storia

Vediamo insieme un po di storia

Ma questa notte è anche, da tempi immemori, dedicata a San Lorenzo, uno dei sette diaconi di Roma, martirizzato nel 258 d.C. durante la persecuzione dell’imperatore Valeriano.

Lorenzo morì decapitato ma la tradizione popolare lo ricorda come arso vivo su una graticola infuocata, i cui lapilli, così come le lacrime del santo durante il suo supplizio, sarebbero volati in cielo tramutandosi in stelle e vagando per l’eternità.

Di conseguenza, e sotto un aspetto molto più romantico ed affascinante, lo sciame di meteore è sempre stato interpretato come le lacrime del martire. Le stelle hanno affascinato l’Uomo dalla notte dei tempi e lo sguardo verso il cielo è stato da sempre carico di attese e di paure.

Qualche esempio

Nell’antichità si riteneva, ad esempio, che il destino degli uomini fosse scritto nelle stelle e che la loro ‘caduta’ fosse un segno della possibilità di veder cambiato il proprio futuro. Si inventarono numerose leggende relative a persone e animali raffigurati in gruppi di stelle, o costellazioni.
Gli agricoltori le usavano per decidere il periodo in cui seminare e i marinai si affidavano alle stelle per orientarsi nel buio della notte in mare e, guardandole, speravano di poter fare ritorno a casa sani e salvi.
Non a caso, “desiderare”, dal latino “de-sidera”, significa letteralmente “senza stelle”, “mancanza di stelle”; il desiderio è quindi la presa di coscienza dell’assenza di punti fissi per orientarsi (anche in senso figurato) – le stelle, appunto – e la conseguente ricerca appassionata di qualcosa che ci guidi o che sia di buon auspicio.
Ecco perché proprio la notte di San Lorenzo, quando (in pieno sciame meteorico) le stelle sembrano ‘staccarsi’ dalla volta celeste per indicarci la via, è la notte dei desideri.

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